La musica del Messico è molto variegata: si caratterizza per un’ampia varietà di generi musicali e stili d’esecuzione, ed stata influenzata da diverse culture, per lo più popolazioni indigene ed europee… Ecco cos’altro sapere sulla musica messicana!

ORIGINI E SVILUPPI MUSICALI

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La musica messicano si sviluppò di pari passo con il culto delle divinità; sin dall’inizio della storia dei Maya, si trovano tracce dell’uso della musica, che divenne parte integrante del concetto divino, fondamentale nella loro cultura. La musica era di grande importanza anche presso altri popoli del Messico preispanico e il suo uso era prevalentemente cultuale, affidato a professionisti di provate capacità, che durante le cerimonie religiose eseguivano musiche d’insieme costituite da canto e accompagnamento strumentale.

Facendo un salto temporale, tra l’inizio del XVII secolo e la dichiarazione di Indipendenza (1821), la vita musicale in Messico fu assolutamente modesta; le prime scuole infatti nacquero intorno al 1825, quando si iniziarono a stampare composizioni locali e di musicisti occidentali. I primi compositori messicani ad affermarsi furono Joaquín Beristáin (1817-1839), Cenobio Paníaguya (1821-1882) e Morales (1838-1908).

Dal 1930 al 1950 la vita musicale messicana fu caratterizzata da uno sviluppo molto dinamico; un momento cruciale di tale sviluppo fu la creazione, nel 1929, della Orquesta Sinfónica de México, con Carlos Chávez direttore. Altri artisti furono influenzati dall’arte di Chávez e di Revueltas, come José Pablo Moncayo, autore del celebre “Huapango” e Blas Galindo, autore di “Sones de Mariachi”, che diedero avvio a una originale corrente nazionalista nella musica classica messicana. 

Nell’ambito della musica popolare il repertorio è molto ampio, spaziando dalle danze tradizionali di origine india alla musica ranchera [il country messicano]. Altro genere musicale è il corrido, derivato dalla romanza spagnola. Con esso si raccontano in musica fatti di cronaca, storie e leggende. Alcuni antichi strumenti tradizionali vengono utilizzati in contesti festivi, durante le quali si eseguono danze indie. Il son, la canción ranchera, i ritmi importati dai Caraibi, il bolero, la cueca sono tra gli stili tradizionali più frequenti nella canzone messicana, il genere musicale più diffuso.

 

I MARIACHI

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Il nome mariachi pare sia stato coniato dagli indios Coca nel XVI secolo. Significava semplicemente “musica” e venne utilizzato per riferirsi a chiunque si dedicasse ad attività musicali. Attualmente il termine definisce gruppi di musicisti che si distinguono per l’uso di determinati strumenti, per l’abbigliamento e per il repertorio musicale.

Gli strumenti musicali utilizzati dai mariachi sono violini, trombe, chitarre, una vihuela (una chitarra piccola, anch’essa con fondo convesso e cinque corde), una jarana o guitarra de golpe (che produce un suono e ha un’estensione che è una via di mezzo tra quello della chitarra tradizionale e quello della vihuela), un guitarrón (una chitarra-basso a sei corde, grande, dal “collo” corto e con la parte sottostante convessa e “panciuta) e un’arpa diatonica. Il guitarrón e la vihuela non si incontrano in alcun altro tipo di complessi musicali. La chitarra vera e propria invece, entrò a far parte dei complessi mariachi all’inizio del Novecento, e divenne uno strumento standard nel 1940.

Anche il modo di vestire di un gruppo mariachi definisce questo tipo di complesso musicale. I musicisti mariachi hanno adottato per le loro esibizioni l’abito “charro”, che consiste di stivaletti alla caviglia, di un sombrero, di una cravatta larga a fiocco, di una giacchetta corta, di pantaloni con tasca posteriore, di un cinturone e di bottoni luccicanti sulla giacca e sui lati esterni dei pantaloni. In Messico vengono accettati nei gruppi mariachi soltanto uomini. I musicisti mariachi leggono la musica, sono cantanti esperti e, spesso, improvvisano!