Cultura, tradizione e folklore! Per assaporare fino in un fondo tutta la bellezza di un nuovo paese, si devono conoscere anche le sue leggende, non trovate anche voi? Ecco dunque le più famose direttamente dal Messico!
LA LLORONA
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Secondo la tradizione, la leggenda della Llorona nacque nell’attuale Città del Messico; esistono due versioni: la prima, la più conosciuta e diffusa, narra di una donna indigena che si innamorò ed ebbe dei figli con un gentiluomo spagnolo. Quando la donna chiese al gentiluomo di rendere ufficiale la loro relazione, lui la rifiutò, sposando invece una donna spagnola dell’alta società. La donna allora, ferita e disperata, uccise i suoi figli annegandoli nel fiume, suicidandosi in seguito per il senso di colpa. Da allora, si ode il grido pieno di dolore della donna nei pressi del fiume dove si è tolta la vita.
La seconda versione racconta invece che, prima dell’arrivo degli spagnoli in Messico, la gente che abitava la zona del lago di Texcoco era terrorizzata di notte dai lamenti di una donna che vagava per l’eternità alla ricerca dei propri figli: conosciuta come “Chocacihuatl“, è considerata la prima madre ad essere morta partorendo. Anche in seguito alla conquista spagnola, gli abitanti della zona facevano riferimento all’apparizione di un fantasma di donna vestita di bianco che vagava per le strade che portavano al lago gridando tristemente.
LA LECHUZA
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La strega più famosa del messico è lei, la lechuza, rappresentata come un volatile mostruoso (simile a un gufo o civetta) e dal volto umano. Essa si manifesta solo dopo il tramonto, ed è molto conosciuta negli stati di Chihuahua, Coahuila, Durango, Nuevo Leon e Tamaulipas, dove attaccerebbe la gente per vendicarsi di un torto subito in passato: se la lechuza si fissa su una persona la segue ovunque, sedendosi fuori dalla porta della sua casa di notte ed emettendo dei vagiti come un bambino con lo scopo di attirare la sua vittima fuori casa. Se questa esce, la lechuza piomba su di lei e la porta via. Per tenerla lontana, bisogna appendere una corda con 7 nodi fuori dalla porta o sotto il portico di casa!
LA LEGGENDA DEI VULCANI
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Questa storia d’amore azteca rieccheggia fino ai nostri giorni, e narra la leggenda di Popocateletl e Iztaccihuatl, rispettivamente un coraggioso guerriero una bella principessa innamorati l’uno dell’altra. Il padre di lei promise di dare in sposa la figlia a Popocateletl, se egli avesse sconfitto il loro nemico più temibile. Il giovane guerriero accettò la sfida, partendo dunque alla volta del paese straniero. Iztaccihuatl aspettò a lungo il ritorno dell’innamorato quando uno dei suoi rivali in amore le raccontò una tragica bugia: Popocateletl era morto in battaglia. Alla ragazza allora, si spezzò il cuore e morì. Quando Popocatepetl tornò vittorioso, venne a sapere della morte dell’amata: sconvolto dalla notizia, la portò in cima ad un’alta montagna per seppelirla. Incapace di pensare al futuro senza di lei, decise di rimanerew lì, inginocchiato al suo fianco, fino a quando la neve non coprì i loro corpi, dando vita ai due maestosi vulcani in questione.
QUETZALCOATL
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Si tratta di una leggenda meno famosa incentrata sulla nascita del cacao che vede come protagonista il famoso serpente piumato messicano. Un tempo, in Messico governava il Dio re Quetzalcoatl: figlio del dio azteco del cielo Mixcoatl e della dea della terra Chipalman, era venuto dall’Oriente ed aveva insegnato agli uomini tutte le leggi più sagge. Per difendere i confini del regno, Quetzalcoatl partì per la guerra, affidando alla sua sposa l’enorme tesoro da lui custodito. In assenza di Quetzalcoatl, la città fu assalita dai nemici, i quali cercano di costringere la principessa ad indicare loro dove fosse nascosto il tesoro: la donna non cedette, e venne così uccisa; dal sangue versato, nacque allora la pianta del cacao. Quando il re tornò e scoprì cos’era successo, donò agli uomini quella stessa pianta, per non dimenticare il sacrificio della sua amata.